Abbiamo già parlato del “drago” in relazione al Covid-19, oggi vorremmo trattare di come la canzone “Coraline“ parla della condivisione del trauma. Lo fa infatti in una modalità molto EFT!
Dopo aver analizzato la canzone “Brividi” in riferimento al partner ritirato parliamo quindi di un’altra canzone del Festival di Sanremo 2022.
Il potere curativo della connessione
“L’amore possiede l’immensa capacità di aiutare a guarire le ferite devastanti che a volte la vita ci infligge e aumenta il nostro senso di connessione con il mondo intero”– Sue Johnson
La conoscenza del potere curativo della connessione è alla base della psicoterapia. Ogni terapeuta (qualsiasi sia il suo modello di provenienza) è a conoscenza di quanto l’alleanza e la connessione rappresentino il primo fattore di guarigione per il paziente. Ciò risulta ancora più amplificato nella terapia di coppia Eft. Oltre alla co regolazione terapeuta-paziente possiamo infatti contare sulla co-regolazione tra i partner, come abbiamo già accennato in questo articolo.
“Un legame di attaccamento emotivamente sicuro è il “primo fattore di protezioni dal dolore” McFarlane – van der Kolk
L’importanza della condivisione del trauma
Il poter condividere il proprio dolore ha una funzione riparativa, regolativa, riorganizzante.
Il terapeuta aiuta a trovare le parole per descrivere e riorganizzare la dimensione emotiva. Il partner risponde con connessione e accettazione.
L’amore richiede che
condividiamo questi echi [del
trauma] o che vengano condivisi
per noi, perché non continuino a
prendere vita in modo traumatico
nelle relazioni d’amore
Kathryn Rheem
Inoltre mostrare la propria vulnerabilità consente all’altro di riuscire ad accettarla e a comprendere meglio come mai certi fattori vanno a toccare punti sensibili e a leggere le mosse conseguenti come intento protettivo nei confronti di se stessi e della relazione.
In che modo la canzone “Coraline” parla della condivisione del trauma? Con quali parole?
Riprendiamo alcune frasi del testo della canzone per analizzare come la canzone “Coraline” parla della condivisione del trauma. Alcune si riferiscono alla definizione del trauma e dei suoi effetti. Altre riguardano la speranza e l’apporto dell’amore nel processo di guarigione.
Gli elementi costitutivi del trauma e i suoi effetti
1. Il dolore e la mancanza d’amore propri del trauma:
“Coraline, bella come il sole
Ha perso il frutto del suo ventre
Non ha conosciuto l’amore
Ma un padre che di padre è niente […]
2. Ne conseguono: confusione, stordimento, frammentazione, angoscia:
“È freddo già
È una bambina però sente
Come un peso e prima o poi si spezzerà […] Con il cuore che è diviso in due metà […] E Coraline piange
Coraline ha l’ansia”
3. L’ isolamento in cui si trova chi soffre. La sofferenza psichica è fonte di giudizi ed etichettamenti:
“La gente dirà: “Non vale niente”
Non riesce neanche a uscire da una misera porta“
4. Il trauma come prigione che ingabbia e soffoca i desideri:
“Ma sente un mostro che la tiene in gabbia, che ricopre la strada di mine […]
Coraline vuole il mare ma ha paura dell’acqua
E forse il mare è dentro di lei
5. Le strutture difensive:
“Le han detto in città c’è un castello
Con mura talmente potenti
Che se ci vai a vivere dentro
Non potrà colpirti più niente“
6. I trigger quotidiani che vanno a toccare i punti sensibili:
“E ogni parola è un’ascia
Un taglio sulla schiena
Come una zattera che naviga
In un fiume in piena
E forse il fiume è dentro di lei, di lei“
La canzone”Coraline” parla della condivisione del trauma e della forza curativa dell ‘amore
1. Lo spazio di ascolto empatico e la comprensione autentica:
“Ma dimmi le tue verità”
2.Il riconoscimento:
“Però lei sa la verità
Non è per tutti andare avanti”
3. ll partner diventa guardiano e custode dentro di Sè del mio dolore, se ne prende cura
“Sarò il fuoco ed il freddo
Riparo d’inverno
Sarò ciò che respiri
Capirò cosa hai dentro
E sarò l’acqua da bere
Il significato del bene
Sarò anche un soldato
O la luce di sera“
4. La speranza: l’amore è sempre fonte di speranza e può contribuire enormemente nel processo di rielaborazione e guarigione:
“Ma un giorno, una volta lei ci riuscirà“
Dott.ssa Sara Foradini