“Ho deciso, si parte!”

Cosa mancava alla tua vita professionale quando hai deciso scegliere formazione EFT? Quale è stata la leva che ti ha spinto a iscriverti a uno dei nostri corsi?

Ricordo bene il giorno in cui ho deciso di intraprendere questo percorso. Stavo scorrendo su facebook le pagine per trovare spunti interessanti sul tema “Emozioni” e come ormai è noto, rispetto al funzionamento di questi social, digiti una parola e nel giro di qualche minuto sembra che non esista niente altro al mondo se non quello che stavi cercando…e così, tra gruppi discussioni, post, immagini, vignette e video mi è apparso EFT.

Non avevo in mente di frequentare corsi, né tanto meno di addentrarmi in nuovi mondi, ma il: “focalizzata sull’emozioni”, ha decisamente avuto un effetto particolarmente attrattivo e sono finita sulla pagina di presentazione dell’Externship in Emotionally Focused Therapy liv. 1 a Milano.

Data accessibile, costi accessibili e soprattutto traduzione simultanea: il gioco era fatto, del tutto inconsapevole e incosciente di quello che andavo a fare e soprattutto, senza aver mai lavorato con le coppie, ma tant’è…mi sono detta che se stavo sentendo il desiderio di impegnarmi in questa formazione sarebbe stato giusto seguirlo e che male non mi avrebbe fatto.

“La notte prima di partire”

La notte prima di partire, a parte il dilemma di quali mezzi avrei dovuto prendere e a che ora mi sarei dovuta alzare per arrivare ad un orario ragionevole, mi sono chiesta: “Ma cosa ti è saltato in mente?”. Mi era già capitato di buttarmi senza sapere cosa mi aspettasse e mi sono trovata in un percorso formativo piuttosto deludente e poco efficace.

Ero emozionatissima e anche un po’ spaventata, soprattutto all’idea di non aver delle basi sufficienti per comprendere i contenuti, le conoscenze necessarie per “reggere le giornate!”.

“Un incontro inaspettato”

Mi si è aperto un mondo…davvero è stato “un incontro inaspettato”, mi sono sciolta immediatamente nel momento in cui ho sentito: teoria dell’attaccamento e connessione. L’incontro con Zoia, il suo modo di parlare, il suo essere accogliente nell’accompagnare in questo mondo e poi i role playing così preziosi per comprendere davvero a fondo gli elementi chiave del modello, trasmettendo con una chiarezza estrema concetti molto strutturati e profondi, hanno confermato che il mio istinto questa volta aveva centrato nel segno.

…tutto questo mi ha portato a voler intraprendere il percorso di certificazione nella sua interezza e nella sua ricchezza…ad oggi dopo aver terminato il core skills non posso che affermare che è stato l’incontro inaspettato più arricchente del mio viaggio professionale.

Ed eccomi seduta, purtroppo dietro ad uno schermo, ma con egual trepidazione all’esperienza del Core Skills, una piccola classe rispetto alla folla dell’externship, ed un’accoglienza sorprendente. Non credevo, nonostante gli anni di formazione in psicoterapia, di potermi trovare così a mio agio, nel mettermi in gioco, nello sperimentarmi, nell’ascoltare e vivermi nei role playing, che sono stati davvero determinanti. La strada della consapevolezza! La consapevolezza di un modello estremamente valido ed efficace e la consapevolezza di poterlo fare, di sentirmi a mio agio, in abiti comodi per incontrare l’altro, per vivere la coppia in quella bellissima danza che è il TANGO.

“Ciò che resta del viaggio”

È stato davvero un bellissimo viaggio, fatto di scoperte ed emozionanti connessioni a livello personale. Durante il Core Skills ho potuto sperimentare e questa sperimentazione l’aver provato emozioni forti, coinvolgimenti emotivi e relazionali che hanno consolidato, non solo la conoscenza del modello ma anche la consapevolezza del: “Lo posso fare!” ha cambiato la mia prospettiva sull’accoglienza della coppia all’interno del mio setting terapeutico, ma non solo.

L’impostazione del corso Core Skills, magistralmente concertato da Andrea e Giulia, permettono al terapeuta di fare un passaggio graduale all’interno delle fasi dalla EFT che permette di comprendere la base teorica, lo strumento di lavoro necessario a stare nel ciclo e ad accompagnare nel tango e poi sperimentare nel role playing. Dopo ogni esperienza era chiaro il passo affrontato e l’aspettativa per il passo successivo.

Ha cambiato il mio approccio verso la simulazione e la condivisione della mia pratica perché ho sentito l’accoglienza non giudicante di un team connesso e generosamente presente all’ascolto.

Essere connessi, stare nella connessione insieme alla coppia, in una danza estremamente delicata ma efficace che ti porta ad accarezzare il cuore dell’attaccamento, rendendo possibile l’esperienza relazionale della coppia, nella coppia con la coppia…

foto Dott.ssa LORENA CURIA

Dott.ssa LORENA CURIA

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