l mio “viaggio” in EFT è iniziato in un momento della mia vita professionale in cui ero alla ricerca di nuovi stimoli e strumenti perché sentivo che nel lavoro con le coppie mancava qualcosa. Le terapie erano lunghe e difficili e troppo spesso mi ritrovavo impotente, bloccata e incapace di capire come andare avanti. E così ho fatto qualche ricerca, ho scoperto il lavoro di Sue Johnson e ho deciso di iscrivermi all’Externship.
Sono andata al mio primo incontro con la Eft senza conoscere quasi nulla del modello, avevo letto solo Stringimi forte, e così avevo dentro un misto di curiosità e scetticismo, la speranza di trovare qualcosa di nuovo che mi fosse utile e il timore che non fosse così.
L’Externship è stata un’esperienza emotivamente molto intensa, -tocca emozioni vive, profonde- e questo in realtà è ciò che mi ha colpito di più a quella prima formazione, più che il modello in sé o la tecnica dell’EFT, che in effetti sentivo di non aver capito abbastanza e che per me è arrivato dopo. Perciò sono uscita da quei 4 giorni portandomi a casa la certezza che quello che avevo visto mi piaceva e che quindi avrei voluto impararlo. Avevo dei grossi dubbi ancora su come procedere nel lavoro con le coppie, ma già iniziava a cambiare mentre io portavo dentro le sedute (e non solo quelle di coppia!) qualcosa che avevo iniziato a conoscere dell’EFT (incoraggiata dalle parole della trainer “poca EFT è meglio che niente EFT”).
E così il mio viaggio con la EFT è proseguito e continua tuttora. Non è stato sempre un viaggio lineare, a volte procede più semplicemente, altre volte si fa più impegnativo e tocca tollerare anche momenti di sconforto. Insieme all’entusiasmo che mi ha avvicinata all’EFT c’era da studiare, imparare il modello, la tecnica, dovevo mettermi in gioco, registrare le sedute, rivederle, espormi e farle vedere nelle supervisioni, nei gruppi… -Vedere il lavoro dei trainer nei video, nelle sedute live è bellissimo, emozionante e sembra un processo così fluido, ma poi farlo è un’altra cosa…- Ecco, la particolarità che ho trovato nelle formazioni e nel percorso EFT è che ho sempre respirato un’atmosfera di sicurezza e condivisione in cui tutto questo diventa possibile.
Per questo è sempre un viaggio appassionante e arricchente ed è un viaggio in cui non mi sono mai sentita sola.
Quello che è successo e che non mi aspettavo è che ha cambiato il mio modo di lavorare. Vedere il mondo con le lenti dell’attaccamento e avere una mappa che mi orienta continuamente è estremamente prezioso. Creare connessioni, stare nell’esperienza emotiva, raggiungere emotivamente le persone e aiutarle a raggiungersi e connettersi reciprocamente è davvero potente e aiuta realmente le persone. Le mie terapie funzionano meglio e anche le coppie arrivano sempre di più.
Sono grata a Giulia e Andrea per la loro splendida capacità di ‘essere’ EFT oltre che di saper fare EFT e per aver “dato una casa” all’EFT in Italia, e sono grata a tutti i miei compagni di viaggio, meravigliose persone.