Abbiamo il piacere di poter condividere con voi la storia di Marco e Cristina, una coppia in terapia EFT da un anno.
(I nomi sono di fantasia. Abbiamo modificato dettagli e omesso particolari per garantire l’anonimato).

Marco e Cristina

Marco e Cristina sono due trentenni liberi professionisti. Il loro rapporto dura da circa tre anni.
Non vivono nella stessa città, si vedono soprattutto durante i week end.

Si sono conosciuti su Internet dopo aver entrambi concluso da poco due relazioni importanti.
La prima parte della loro storia sembra caratterizzata esclusivamente da attrazione fisica e intesa sessuale.
Dopo alcuni mesi si scoprono innamorati.

Con il passare del tempo però si accumulano incomprensioni, risentimenti e silenzi assordanti.
Sono diventati vittime di un ciclo disfunzionale che presto impareranno a riconoscere e fronteggiare grazie all’EFT.

La storia di Marco e Cristina: la decisione di intraprendere una terapia EFT

Cristina riferisce di esser venuta a conoscenza dell’EFT tramite la sua terapeuta.
Ci racconta: “Ero arrivata a dire STOP! O ci lasciamo o facciamo qualcosa. Vedevo che c’erano troppe cose che non andavano e avevo paura di soffrire.”

Lo propone quindi a Marco, che accetta di mettersi in gioco.
Si percepiscono entrambi bisognosi di migliorare in termini di consapevolezza emotiva.

Marco inoltre afferma: “Ci siamo sempre amati ma nn riuscivamo a comunicarcelo nel modo giusto! Inoltre ho pensato potesse rappresentare anche un’occasione di crescita personale ed in effetti quanto imparato con l’Eft l’ho in parte ritrovato in un corso di PNL seguito successivamente”.

La terapia ha avuto una frequenza settimanale per circa nove mesi e al momento sta continuando una volta al mese. Si trovano alla fine dello Stadio Tre. La modalità è stata quasi tutta online per via del Covid19.

Il ritirato e l’inseguitrice

In questo periodo e in questa relazione Marco ricopre i panni del ritirato mentre Cristina dell’inseguitrice.
Cristina si definisce “uno spirito da crocerossina per vocazione e per condanna”. Afferma di essere la sola all’interno della coppia a mettere i bisogni dell’altro prima dei propri. Definisce Marco come individualista. Riferisce la sua necessità di rimanere centrato su se stesso prima di poter arrivare all’altro.

Di contro Marco afferma di patire quando lei “gli sta troppo addosso” .
Marco fatica a guardarsi dentro, a riconoscere e comunicare le proprie emozioni e le tendenze all’azione ad esse connesse. Resta bloccato esclusivamente nell’ambito tecnico-razionale.

Cristina ha aspettative altissime causate dal fatto di vedersi poco. Dimostra una buona auto consapevolezza emotiva, anche grazie ad una precedente terapia individuale. Tuttavia ha difficoltà nel comunicare i propri bisogni e le proprie vulnerabilità a Marco con modalità funzionali.

La storia di Marco e Cristina: il ciclo disfunzionale che li intrappola

Grazie alla terapia EFT diventano consapevoli del ciclo disfunzionale che li intrappola.
Durante i loro incontri Marco attiva processi di estraniazione ed appropriazione dei propri spazi in modo automatico, spesso inconsapevole e improvviso. Cristina si sente destabilizzata. Pensa di essere lei il problema e percepisce moltissima rabbia che non sfocia in litigi, ma in silenzi.

Se Marco le domanda che cosa c’è che non va la sua risposta è sempre “niente”. Dentro di sé però prova una profonda infelicità ed insoddisfazione. Si dice spesso di non volerne più sapere della loro relazione.
Marco di contro si accorge di questi allontanamenti poiché gli si palesano davanti agli occhi, ma non ne comprende le cause. Non si sente capito da Cristina perché non gli lascia i suoi spazi. Si percepisce come incapace di renderla felice.

Non più soli, ma accompagnati a scavare nelle profondità emotive

Entrambi riferiscono l’enorme utilità percepita dalla possibilità di interfacciarsi singolarmente alla terapeuta durante le sedute di coppia.

La terapeuta EFT ha assunto una funzione di guida ed accompagnamento nell’andare a sviscerare le cause del malessere personale o del perché “quel weekend fosse andato male”.

In termini tecnici sappiamo che la terapeuta EFT indaga le emozioni primarie e vulnerabili che si nascondono dietro ad altre emozioni cosiddette “secondarie”. Indaga inoltre le tendenze all’azione e i trigger associati a tali emozioni.
Questo andare a scavare partendo da frasi riportate da loro gli permetteva di comprenderne le cause sicuri di essere instradati e non soli in questo delicato percorso.

Un lavoro profondo, specifico e accogliente

Dell’Eft entrambi hanno apprezzato tutto il lavoro svolto su quelle emozioni personali e specifiche che generavano i problemi, anziché l’importazione di indicazioni tecnico-generiche.

In tal modo anziché imparare meccanicamente una tecnica volta ad una comunicazione efficace sono andati a lavorare sulle cause alla base delle modalità disfunzionali, ottenendo ottimi risultati che hanno visto il cambiamento di queste ultime.

I punti d’incontro in seduta

Durante le sedute la terapeuta chiede al singolo se ha voglia di riferire al partner quanto scoperto con lei.
In termini tecnici sappiamo che si tratta degli “enactment”, i punti di incontro che rappresentano un reale mezzo di cambiamento nell’EFT.

Entrambi riferiscono che durante la prima fase soltanto Cristina vi riusciva, ma risultava molto imbarazzante per entrambi.

Raccontano infatti come prima non sapessero in che modo dialogare, ma guidati dalla terapeuta che lasciava loro libertà di espressione, affermano di aver acquisito bene questo strumento.

Una coppia de-escalata e un legame sicuro

Al momento dell’intervista la coppia si trova in una posizione descalata. Possiamo comprenderlo da come riescono a definire il ciclo che li intrappola, da come hanno acquisito consapevolezza circa la logica emotiva di entrambi i partner.

“ Marco ha una sensibilità profonda però si scherma e si chiude. Prima quando faceva così mi sentivo profondamente rifiutata, pensavo che il problema lo avesse con me e alzavo un muro tra di noi che provocava reazioni di ulteriore ritiro in Marco. Si sentiva infatti “sbagliato” e incapace. Ora in seguito alla terapia so che ciò non determina un venir meno dell’amore nei miei confronti. Vado quindi a leggermi un libro o a fare qualcosa che mi piace lasciandogli il suo spazio.” -Cristina

La storia di Marco e Cristina: i risultati ottenuti

Entrambi riferiscono la risoluzione delle problematiche che li hanno motivati ad intraprendere il percorso.
Raccontano anche di un miglioramento generale nella qualità della loro relazione.

Maggiore consapevolezza emotiva e comportamentale

Entrambi mostrano un’elevata consapevolezza circa le dinamiche che si attivano tra di loro.
Spesso ad esempio hanno scoperto come dietro alla rabbia si nascondesse la paura o la tristezza, riuscendo a diventare emotivamente più consapevoli.

Sono anche riusciti a prevenire l’instaurarsi di dinamiche disfunzionali : hanno chiamato il trigger con un nome specifico (“Ugo”). Quando si presentava la dinamica Cristina anziché rispondere “niente” alla domanda di Marco riguardo a quale fosse il problema, rispondeva con il nome del trigger. Entrambi riuscivano così a darsi un “Alert” del tipo “Attenzione, stiamo arrivando lì. Non ci arriviamo!”

Grazie alla terapia EFT Marco è riuscito a comprendere le emozioni alla base dei propri comportamenti e i trigger che li innescano. Ha imparato a rivolgere richieste dirette a Cristina come ad esempio: “Ho bisogno del mio spazio perché sono oberato mentalmente dal lavoro. Mi dai un’ora? Mi dai due ore?”

Cristina afferma che in tal modo non patisce più queste richieste, anzi riesce a comprenderle e a non sentirsi rifiutata e non amata, a non percepire più sé stessa come “il problema”.
Adesso riferisce di non aver quasi mai bisogno che lui glielo espliciti, ma riesce a percepirlo autonomamente e agisce di conseguenza con serenità, lasciandogli i suoi spazi.

Le differenze non sono più percepite come un problema

Entrambi non percepiscono più le differenze in quanto fonte di problema.
Ad esempio Cristina era molto affettuosa, mentre Marco si definiva “orso” perché non amava le coccole fisiche. Sono rimasti tali, ma hanno compreso le motivazioni alla base di queste differenze comportamentali. Soprattutto sono consapevoli che non denotano una mancanza d’amore, perché ormai il loro è un legame sicuro.

Durante questo percorso non sono stati chiamati a snaturarsi del tutto cambiando troppo il modo di essere di entrambi e di ciascuno. Il loro rapporto però è cambiato davvero!

Una nuova intimità e una connessione sicura

Cristina afferma che in seguito alla terapia Marco è diventato il suo confidente, l’unica persona con cui riesca ad aprirsi al 100%. Prima di entrare in terapia non vi riusciva assolutamente, anzi aveva mantenuto alcuni segreti riguardanti il suo passato per timore di essere giudicata. Grazie alla terapia entrambi sono riusciti a parlarsi con connessione, comunione e rispetto svelandosi anche questi segreti più intimi e mostrandosi vulnerabili.

Un maggior desiderio di condivisione

Tutti e due si definiscono molto indipendenti e molto impegnati. Dicono di non provare il desiderio di stare tutti i giorni sotto lo stesso tetto, ma di apprezzare il fatto di potersi dedicare agli interessi personali durante la settimana e poi di potersi soffermare molto sulla coppia quando si vedono. Tuttavia entrambi affermano di nutrire il desiderio di stare più insieme e di voler condividere di più. L’aumento di questo desiderio lo attribuiscono ai benefici ricevuti dalla Terapia.

La nascita di nuovi progetti e nuove speranze

Adesso, in seguito alla terapia, Cristina afferma di sentirsi completamente in pace tanto che, se prima era assolutamente contraria al matrimonio, dopo aver intrapreso l’Eft afferma di aver nutrito questo desiderio in seguito all’acquisizione di fiducia nella loro storia. Cristina afferma di non aver mai creduto molto nel matrimonio anche in seguito alla storia dei suoi genitori, ma dopo l’Eft mostra una certa apertura al riguardo anzi afferma di tenerci proprio per loro stessi. Anche riguardo alla possibilità di avere figli sono passati dall’idea di non volerne assolutamente mai ad un certo “Chi lo sa, sicuramente non ora, ma in futuro può essere!”.

La storia di Marco e Cristina: una felicità tutta da vivere grazie all’EFT!

Nel chiedere loro un’attribuzione di votazioni da 0 a 10 riguardo al loro rapporto oggi (ottenuto in seguito al percorso effettuato con la terapia dell’EFT) entrambi assegnano alla loro relazione un miglioramento tra il 9 ed il 10.


“Non avremmo potuto continuare con le vecchie modalità, saremmo stati infelici o ci saremmo dovuti lasciare. Eravamo certi dell’amore, ma anche di avere problemi di comunicazione.
Ora godiamo di tantissimi frutti, che hanno preso il posto di tutta l’infelicità e l’insoddisfazione che c’era prima. Abbiamo imparato a comunicarci i nostri bisogni reciproci e abbiamo anche sperimentato l’autoironia!
– Marco e Cristina

Dott.ssa Giulia Altera e Dott.ssa Sara Foradini