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Il primo workshop – Milano 4 e 5 novembre 2023
“L’Emozione è la musica della danza di attaccamento. Per creare un cambiamento in una relazione, il modo più veloce e diretto è cambiarne la musica ed evocare attivamente le emozioni che suscitano la
cura, la compassione e il contatto.”
Lo dice Sue Johnson, la persona straordinaria che come autrice, psicologa clinica, ricercatrice, docente, speaker internazionale, è riuscita a innovare la psicoterapia portando la teoria dell’attaccamento, e le emozioni al centro della terapia di coppia, e poi di quella individuale e familiare.
Grazie alle sue ricerche e alle sue pubblicazioni, sappiamo che quando “non ci occupiamo delle emozioni, perdiamo una parte cruciale del contesto delle relazioni intime”.
Ci può capitare come esseri umani, ogni giorno, e quindi ci può capitare anche come terapeuti.
A volte le emozioni che siamo chiamati a vivere e che vediamo in chi si rivolge a noi, ci spaventano. In qualche caso sono troppo forti, troppo intense, così tanto da farci paura, soverchiarci, addirittura annichilirci.
Arriviamo a sentirci impotenti e schiacciati.
Proprio noi che siamo i terapeuti!

Ma se abbiamo scelto questa strada e questa precisa missione, sappiamo di dover imparare a tollerare quello che sentiamo, anche quando ci mette a disagio. Avendo scelto questa strada e questa precisa missione è bello sapere che possiamo imparare a navigare questo mare a volte in tempesta, imparando a tollerare quello che sentiamo, accogliendolo, e cercando di capire quello che sentiamo, da dove arriva e dove può portarci nell’essere terapeuti migliori, anche quando ci mette a disagio.
La conoscenza non basta: serve la saggezza
Sappiamo che possiamo imparare ad accogliere ciò che sperimentiamo, ad accogliere la nostra frustrazione, la nostra impotenza a volta, la nostra paura e ad abbracciarla per entrare davvero in connessione con le persone che hanno chiesto il nostro aiuto e che spesso soffrono così tanto che nemmeno si aspettano di poterlo ricevere.
Lo sappiamo perché proprio grazie a Sue Johnson conosciamo il potere dell’EFT, la Terapia Focalizzata sulle Emozioni.
Eppure la conoscenza non basta.
Serve la saggezza.
La conoscenza è magnifica e ci arricchisce sempre, ma leggere e studiare non ci basta a capire davvero quello che scopriamo.
Per capire sul serio, noi esseri umani abbiamo bisogno di toccare con mano.
Di sperimentare.
Di vivere, in prima persona.
Di sapere col cuore e ogni cellula del nostro organismo.
Vale per tutto, ma più di tutto, vale per le nostre emozioni!
Ecco perché Giulia Altera e Jef Slootmaeckers, per la community di EFT Italia e poi chissà per molte altre community che vorranno camminare insieme a loro, hanno passato mesi a disegnare un’esperienza immersiva dedicata ai terapeuti, e pensata per imparare a fidarci dell’emozione, sperimentandola sulla nostra pelle.
Occhi negli occhi.
Dal vivo.



Nel progettare il workshop, volevamo un evento che fosse soprattutto coinvolgente e molto pratico, qualcosa che permettesse ai nostri membri di portarsi a casa tantissimi strumenti per potenziare la pratica, la tecnica e la sensibilità EFT.
Ci abbiamo lavorato mesi, cambiando perfino il titolo pochi giorni prima della data: quello che sulle locandine compariva come “Coinvolgendo le emozioni”, è diventato “La saggezza delle emozioni”.
Perché è vero: le emozioni sono sagge.
Le emozioni sono dotate di saggezza.
E la saggezza è la condizione della conoscenza messa in pratica, cioè sentita.
Proprio come io ho potuto sentire la partecipazione della community che si è trovata a Milano, il 4 e il 5 novembre 2023: le 45 persone che hanno preso parte all’inaugurazione del workshop insieme a me, al collega Jef Slootmaeckers, e ad Andrea Pagani, l’altro pilastro di EFT Italia , che pur non essendo fisicamente a Milano è sempre con noi.



Nella prima data italiana del workshop, tra stimoli visivi, clip video, e suggestioni da sedute cliniche, abbiamo visto i terapeuti della nostra community crescere, espandersi e immergersi nelle loro emozioni e nella magia dell’approccio terapeutico EFT.
Ora dopo ora, per tutti e due i giorni del workshop, e in realtà anche il giorno prima durante un’intensissima supervisione di casi clinici completamente esperienziale, abbiamo sperimentato insieme tutta la mappa di processo del modello che ha già cambiato la vita a noi e a tanti pazienti che ci hanno scelto.

Ci siamo commossi.
Abbiamo provato tanto, tantissimo orgoglio guardando l’umanità dei nostri straordinari colleghi.
Abbiamo pianto e abbiamo riso (fino alle lacrime).
Abbiamo usato le parole, lasciandole arrivare e accogliendole.
Abbiamo dato libero accesso alle emozioni, le abbiamo fatte accomodare, le abbiamo osservate e abbiamo lasciato che si espandessero fin dove era necessario.
Ci siamo messi nei panni delle nostre coppie intrappolate in cicli disfunzionali dolorosissimi, in prima persona, abbiamo dato voce alla posizione del ritirato, dell’inseguitore, nei vari stadi di terapia.
Abbiamo ascoltato i bisogni dei terapeuti, i bisogni e le emozioni dei nostri clienti nei confronti del terapeuta e del partner.
Nei vari stadi, nelle varie profondità delle emozioni reattive e vulnerabili.
Siamo cresciuti guidati dalle nostre emozioni come terapeuti e come persone.
Ci siamo lasciati toccare.




Lavorare con le emozioni è davvero qualcosa di sfidante, profondo, e difficile, ma quante soddisfazioni e quanta bellezza può nascere da questo!
E così è stato il nostro week end!

Per raccontarvi com’è andato questo primo workshop, lascio la parola ad alcune delle persone che l’hanno vissuto!
This is like amazing super heroes teaming up. I’ll call you: the EFTengers.
Un saluto a tutte e tutti. È stato bello partecipare, ascoltare e stare con voi e con le nostre emozioni. Scappo ma con la “pancia” piena. Grazie Jef e Giulia e buon lavoro ❤️
Grazie Jef grazie Gulia, anch’io sono dovuto scappare, ma ho compreso molto meglio il lavoro e l’arte di esserci e la fiducia di poterlo fare💚
Meraviglia… racchiude tutto quello che è lavorare con voi per noi e per i nostri pazienti. Grazie!
Ripensando a questo workshop provo un’immensa gratitudine perché mi porto dentro tanti doni: una straordinaria supervisione che porterò sempre nel cuore (grazie Jef!!), gli occhi accoglienti e gli abbracci confortevoli dei colleghi e delle colleghe, il coraggio della vulnerabilità e un modo nuovo, più indulgente di guardare a me stessa come terapeuta e come donna. Quindi grazie a Giulia e Andrea per aver creato, nutrito e aver reso questa community un posto meravigliosamente sicuro!
Un’ esperienza umana e formativa unica!
Grazie a voi!
La mia sensazione è che sono arrivata con una macchina a quattro marce e ne sono uscita con un’auto nuova, stesso modello ma con cinque marce.
Siete sempre incredibili. Impossibile trovare un’approccio alla terapia e un gruppo di lavoro migliore
Molto bello quello che si crea insieme, so che l’infusione sta continuando e la sentirò sedendomi con la prima coppia della settimana
Grazie Giulia e Jef formatori congruenti trasparenti e validanti ❤️Ho pensato subito a voi ❤️
Grata di avervi rivisto
Di aver conosciuto nuovi colleghi
E di aver condiviso un pezzo di vita ancora con voi.
Vi abbraccio forte forteGrazie a tutte e tutti per il bellissimo viaggio attraversando tutte le sfumature emotive🌷
Buongiorno a tutti e tutte! Come state? Dopo il workshop di ieri porto con me la sensazione di nutrimento misto a stanchezza che queste giornate lasciano. Ma porto con me anche nuove consapevolezze non solo professionali ma anche umane. Fare meno… per fare meglio.🌟Un mantra che mi risuona nella testa da ieri. E poi quella bella metafora della flebo ad infusione rapida emotiva che si, facciamola nei confronti dei pazienti ma facciamola tra di noi. Ricordiamo a noi stessi e reciprocamente l’importanza di ogni sforzo. E ricordiamoci un po’ di indulgenza verso noi stessi. Una carezza riserviamola a noi.🤗Buona settimana!🎋un abbraccio
Come sempre spettacolari… grazie❤️
Per informazioni e contatti: info@eftitaliacommunity.com